Commento
della scrittrice Maria Rizzi
della scrittrice Maria Rizzi
Ulisse è uno dei
personaggi della mitologia più noto e più amato, ma cela anche aspetti
filosofici, come il mito stesso. La vicenda di Odisseo è grande metafora
dell'insofferenza umana, dell'eterna ricerca del nuovo, del vero,
dell'inesplorato. Penelope incarna l'attesa in senso lato. Ma, di fatto, noi
conosciamo la leggenda appresa sui banchi di scuola... appresa e,
inevitabilmente subita.
Anna sovverte tutte le
regole della storia e, con senso dell'umorismo e sagacia sopraffini restituisce
al nostro 'eroe' l'habitus dell'uomo e alla cara Penelope i diritti della
donna!
Il testo, che attinge volutamente al gergo quotidiano,
ridimensiona tutti i personaggi, li scarnifica, li ridicolizza per renderli
umani e adatti al nostro tempo.
E il lettore comune
può avvertire un senso di destabilizzazione trovandosi di fronte agli "Dei
che scorrazzavano felici nell'Olimpo', bevendo Ambrosia e concedendosi
'scappatelle trasgressive', o al prode Ulisse che 'si scordava allegramente
della sua casa, della moglie, del figlio e del vecchio padre, cantando
yesterday', ma Anna Montella con il suo breve testo persegue proprio l'intento
di creare vertigini graffianti nello spirito di chi legge. Il mito perde
consistenza, tanto più che , erroneamente, gli si è dato sempre un senso favolistico,
e prendono il sopravvento le componenti umane nella loro nuda, cruda realtà.
Ulisse diviene un uomo come tanti, un anti -eroe che sacrifica la famiglia
sull'altare del proprio egoismo; Telmaco un giovane sfaccendato e la 'casta'
Penelope, condannata sulla prua della speranza, una donna che tradisce con un
Procio e torna molto presto a sentirsi donna!
Credo che il libro della nostra Anna abbia numerosi meriti. E' dissacrante e al tempo stesso, non morboso. Fa leva su l'umorismo ai limiti del grottesco per rendere il racconto intrigante, divertente, catartico. Nel profondo quasi tutti noi desideriamo veder sfatare i miti e lei ci accontenta con l'idea coinvolgente della struttura drammaturgica, con uno stile che , al di là delle espressioni neo - realistiche, è fluido, corretto e veloce!
Ulisse non diventa antipatico, diventa un uomo dei nostri
tempi...
Anna ha asserito di
'voler giocare', ma a mio umile avviso, ha compiuto una piccola, intelligente,
irriverente rivoluzione letteraria!
Maria Rizzi
Nessun commento:
Posta un commento